L A M I N A R I E
serpenti e bisce
esagera
eudemonica
poema della forza
tu, misura assoluta di tutte le cose
Jack e il fagiolo magico
la guardiana delle oche
fiaba in città
elementi da un'autobiografia
storia senza nome
esagera | testi | tecnica | photo gallery | video | press |
performance


Esagera muove dalla scoperta della qualità fortemente teatrale degli scritti di Varlam Salamov. Dopo aver trascorso 17 anni nei campi di lavoro sovietici, Salamov tornato in libertà, scrisse “I racconti della Kolima” mostrandone la vita e la psiche oltre ogni limite al di là del bene e del male e solo così la si può mostrare, senza iniezioni di emotività, senza indagini psicologiche, le parole superflue appaiono un sacrilegio.
Lo spettacolo è diviso in due zone: all’inizio solo lo sbatter d’ali d’uccelli.

PRIMA ZONA (dai ricordi di Irina Sirotinskaja, colei che per lunghi anni ha raccolto nella memoria i racconti di Salamov).
In una stanza un solo attore: giacca di lana ruvida di provenienza polacca o ceca, pantaloni scuri, scarpe di fabbricazione nazionale.
L’uomo parla di libri. Fuori dalla stanza, tre macchinisti azionano a vista un groviglio di corde dosando, con fatica, forza e precisione manuale.

SECONDA ZONA
(dai ricordi della Kolima)
Il suono delimita e segnala i tempi e i ritmi delle azioni. Le azioni sono come schiaffi, seguono leggi di carattere puramente muscolare.

 

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