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 Poema della forza 
            comincia con un combattimento. Si scontrano due guerrieri, destinati 
            alla morte per mestiere, forse Achille contro un troiano, forse Ettore 
            contro un acheo: non importa, non importa neppure chi vincerà. 
            Quello che conta è che nessuno dei due riesce a sottrarsi all’imperio 
            della forza. La forza per sua natura trasforma in una cosa l’anima 
            di chi la subisce e di chi la usa, abolisce anche il pensiero di smettere 
            di combattere.
 Esercitata fino all’estremo, la forza fa dell’uomo una 
            cosa nel senso più letterale della parola perché ne 
            fa un cadavere, ma “la forza che uccide è una forma primitiva 
            e rozza della forza. Quanto più varia nei procedimenti, quanto 
            più sorprendente negli effetti è l’altra forza 
            quella che non uccide....”
 É la stessa forza (sotto 
            il nome di nemesi) che domina le tragedie di Eschilo, solo Prometeo, 
            incatenato a una rupe, Scizia, riesce a sottrarsi alla forza (quella 
            subita e quella imposta). Prometeo rifiuta di esercitare il suo potere, 
            è un ribelle inerme: pur essendo costretto in uno stato di 
            oppressione è libero. In Prometeo incatenato 
            come in Poema della forza Prometeo è 
            fermo, dal suo luogo di tortura attira a se i personaggi. Fin dall’inizio 
            della tragedia si sa che nulla cambierà si tratta solo di ascoltare 
            le parole dei visitatori e di Prometeo che promette di parlare. Prometeo 
            è una calamita a lui vanno i personaggi.
 Il personaggio Forza che Eschilo introduce nel Prometeo 
            incatenato come personaggio muto (quasi a ricordare che è 
            la forza il motore nascosto della tragedia) in Poema 
            della forza diviene il personaggio centrale.
 La Forza agisce attraverso l’uso della forza magnetica sfidando 
            inutilmente la potenza della gravità.
 Due colori entrano: i poli del magnete.
 Due figure rosso/sud e blu/nord si mostrano, spostano oggetti quotidiani, 
            giocano, frammentano il ritmo, si muovono secondo le loro linee di 
            forza.
 
 - Poema della forza è un ingranaggio entro il quale ci sono 
            degli ingranaggi minori che hanno un loro funzionamento autonomo.
 L’insieme non è dato da una somma di piccoli insiemi, 
            ma da uno di questi che si ingrandisce da sé formando una risacca 
            dove si depositano dei precipitati: è lì che si annida 
            la rappresentazione.
 
 - Scizia, la rupe a cui Prometeo è incatenato, è una 
            grande calamita. Da lì Prometeo immobile chiama a sé 
            il resto del mondo.
 
 - La forza è data, non si rappresenta. Si iberna dentro per 
            poi stabilirsi chissà dove.
 É necessario però 
            che si posi dovunque. É qui in questo punto che agisce senza 
            che si rappresenti: si incorna,si inforca, si trapassa.
 Il luogo che è agito dalla forza si plasma a sua immagine; 
            in molti casi l’ immagine che la forza si autorimanda è 
            una figura che non trova la propria evanescenza,ma un limite che non 
            le si addice.
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